Territorio

Il borgo fortificato di Viepri è avvolto dalle alte colline circostanti che, chiamate per secoli ad assicurare la difesa, sembrano ancora oggi continuare a nasconderlo. 

Costituito dopo il 1380 sulle rovine del demolito Castello di Monte Schignano, Il suo dominio fu oggetto di un’aspra contesa fra Todi e Foligno. 

Pur di non soggiacere all’autorità Tuderte, nel 1392 preferì sottomettersi a Ugolino Trinci, signore di Foligno. 

Fu comunque una breve parentesi e Viepri fu definitivamente conquistata da Todi che, per meglio rendere manifesto il suo potere, fece apporre il suo stemma, un’aquila, sopra una delle due porte di accesso al castello. 

Queste ultime sono ancora ben conservate, mentre delle mura medievali è visibile solo una porzione del perimetro originario. 

All’interno del piccolo borgo si trova la chiesa di San Giovanni che custodisce un interessante affresco rinascimentale.

Fuori dall’abitato di Viepri sorge l’abbazia di Santa Maria che, secondo una consolidata tradizione, sarebbe stata edificata intorno al 1150 dai signori di Castelvecchio. 

Interessante esempio di architettura romanica, nel corso del tempo subì vari interventi che, pur modificandone la struttura in alcune parti, non ne hanno comunque scalfito l’originaria identità. 

Sobria e monumentale allo stesso tempo l’abbazia fu costruita utilizzando materiale proveniente da dismessi edifici romani. 

Sulla semplice facciata a due spioventi si apre un portale a rincassi sormontato da una bifora e si eleva quanto resta dell’originaria torre campanaria. 

Lungo le pareti esterne dell’Abbazia sono stati inseriti i vari e interessanti frammenti scultorei di epoca romana e altomedievale. 

Le absidi semicircolari presentano il caratteristico coronamento ad archetti pensili su mensole e lesene, comune alle chiese romaniche umbre. 

L’interno, ampio e solenne, è diviso in tre navate che, separate da solidi pilastri privi di capitelli, terminano in altrettante absidi. 

E’ coperto da volta a crociera sorretta da archi trasversali, ma è plausibile ipotizzare che in origine presentasse il consueto tetto ligneo a capriate. 

Nonostante l’Abbazia sia priva di sottostante cripta, il presbitero risulta leggermente rialzato rispetto al piano della delle navate. 

Il Solenne edificio sacro conserva un calice finemente cesellato, due dipinti seicenteschi del pittore del pittore tuderte Andrea Polinori raffiguranti la natività della Vergine Maria, la Madonna del Rosario tra santi e un affresco di San Sebastiano.